Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,16-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Commento
La liturgia del I gennaio, solennità di Maria Santissima madre di Dio, è tutta improntata sulla contemplazione della presenza silenziosa e discreta di Maria. L’inizio del nuovo anno solare ci invita a riflettere sempre di nuovo sulla nostra visione del tempo che passa. Esso non è come ci insegnavano gli antichi la semplice misura del movimento, ma consiste in quella direzione verso l’eternità che Dio ha inscritto nel creato. L’uomo con la sua ragione illuminata dalla fede può riconoscere questa dinamica evolutiva della storia che dalla creazione evolve verso la pienezza e si nasconde discretamente nelle pieghe della quotidianità, apparentemente costituita da attimi ed eventi privi di senso. Nelle Confessioni, Sant’Agostino ci insegna che il tempo può essere definito come distensione dell’anima (extensio animi) perché esso può venir percepito solamente dalla facoltà spirituale dell’uomo che è capace di distinguere la memoria, ossia il presente del passato, l’attesa, ossia il presente del futuro e l’intuizione del momento presente, il presente del presente. La cultura nella quale viviamo ci conduce a vivere il tempo in maniera consumistica e superficiale, senza penetrarne il senso esistenziale per ciascuno di noi. Troppo spesso dimentichiamo che noi non siamo i padroni del tempo, ma che esso ci viene donato dall’unico Signore del tempo e della storia, come occasione favorevole per rispondere con amore ai doni ricevuti e prepararci così a vivere l’eternità, il tempo senza tempo. Il silenzio eloquente di Maria che viene descritto nella pagina evangelica odierna ci invita a vivere il tempo secondo questa ottica spirituale della Madre di Gesù di colei che non si è lasciata trascinare dagli eventi del Figlio, ma totalmente immersa in se stessa ha saputo coglierne l’intimo nesso teologico, riconoscendo in essi il filo provvidenziale della storia della salvezza. All’inizio di questo nuovo anno siamo chiamati a lasciarci toccare dall’esperienza del silenzio contemplativo di Maria per approcciarci al tempo in maniera differente, come occasione propizia per la nostra santificazione, da vivere con attenzione e significato. Anche l’icona dei pastori che accogliendo l’annuncio degli angeli si recano a contemplare il bambino nel presepio ci aiuta a comprendere il senso del tempo e di una vita ben vissuta in osservanza della parola e nello stupore sempre vivo di fronte alle sorprese di Dio. L’augurio all’inizio di questo nuovo anno è che tutti noi sappiamo vivere con lo sguardo e con il cuore di Maria, penetrando il senso degli eventi che viviamo, che non sono mai frutto della casualità, ma rispondono all’intervento provvidenziale e amorevole di Dio nei nostri confronti.

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