Caritas Veritatis

L'amore della Verità cerca l'ozio santo (Sant'Agostino)… blog di riflessioni, pensieri e condivisioni cristiane..


IV domenica di Pasqua/C: la voce del pastore

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,27-30)

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Commento

Il cuore della liturgia di questa IV domenica di Pasqua vede al centro il ritratto luminoso dell’Agnello-Pastore, la guida mite, umile, generosa e amorevole che è Cristo Risorto. Giovanni nel suo Vangelo, pochi versetti prima del brano che ci è stato proposto in questa domenica, ci presenta queste parole rivelatrici di Gesù: “Io sono il buon pastore” (Gv 10,14). Il testo originale recita: “egò eimì o poimén o kalòs”. Io sono il pastore, quello bello. Cristo è il pastore bello, il pastore che porta in sé la pienezza della verità, della bontà e quindi anche della bellezza. È Lui, il più bello tra i figli dell’uomo, che ci chiama a entrare nella sua vita, che è la porta che ci conduce alla salvezza. Tuttavia, questa porta bella, ampia e luminosa non si apre a buon mercato. Le pecore – che siamo noi – possono essere ammesse alla moltitudine luminosa solo se ascoltano la sua voce, che risuona nella Parola, e se rispondono liberamente ad essa. Non possiamo accedere alla salvezza se non ascoltiamo la sua voce, che continuamente ci chiama, ci conosce e ci ama. Il suo amore è fedele. Tuttavia egli desidera che noi corrispondiamo ad esso con libertà, non si impone, ma si propone. Come ci insegna Sant’Agostino: “Chi ti ha formato senza di te, non ti renderà giusto senza di te. Perciò ha creato chi non c’era a saperlo, fa giusto chi c’è a volerlo” (Discorso 169, 11, 13). La nostra adesione all’amore di Cristo è una risposta libera, un atto che nasce dal cuore e dalla volontà. Dio ci ha creati con la libertà di corrispondere al suo amore, senza costrizione, e solo in questa scelta libera possiamo accogliere la sua salvezza. La grazia non forza mai la nostra volontà, ma ci invita ad aprire il nostro cuore liberamente a Cristo, il nostro buon pastore, che ci guida verso la vita eterna. Accanto all’ascolto e all’amore corrisposto, poi, è necessario seguire il pastore. Bisogna essere pronti a rinunciare ai propri punti di vista, fidandosi e affidandosi a Lui, senza paure e senza tentennamenti. Non è sempre facile, lo sappiamo, intravedere la via della sua volontà nelle pieghe della nostra quotidianità frenetica, né seguire con fedeltà la strada che con grande fatica siamo riusciti a vedere. Si tratta di un percorso di ascesi quotidiana: quello di rinunciare alle proprie false sicurezze umane, per uscire dalle nostre zone sicure e lasciarsi condurre attraverso strade ignote, verso una meta che però ci è nota, quella della nostra salvezza, l’eternità con Lui. In questa domenica, ancora immersi nella pienezza della gioia pasquale, riflettiamo su questa chiamata che risuona in noi: come rispondiamo alla voce del pastore? Stiamo vivendo una relazione profonda e personale con Cristo Vivente, ascoltando la sua voce, seguendolo lungo il cammino della sua volontà? La salvezza non è qualcosa di passivo, ma è un cammino attivo che richiede la nostra libertà, la nostra adesione consapevole e gioiosa. Allora chiediamoci oggi: dove mi colloco in questo grande mosaico dell’amore di Dio? C’è spazio per l’ascolto di Dio nella mia vita? Mi pongo liberamente e decisamente nell’amore di Cristo, che ha sete della mia libertà e mi protegge dal male, mantenendomi unito a Lui e al Padre? Sono capace di seguirlo con tutta la mia vita, rinunciando ai miei punti di vista, sapendo che ciò che il Signore mi chiede – anche se a volte non lo capisco subito o non lo capisco per niente – è certamente la strada della mia salvezza?



Una replica a “IV domenica di Pasqua/C: la voce del pastore”

  1. “Accanto all’ascolto e all’amore corrisposto, poi, è necessario seguire il pastore. Bisogna essere pronti a rinunciare ai propri punti di vista, fidandosi e affidandosi a Lui, senza paure e senza tentennamenti.”

    Grazie don Luciano che sempre ci aiuti ad ascoltare e seguire nostro buon pastore!
    – Samy

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