Fides: 2. e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore

2. et in Iesum Christum, Filium Eius unicum, Dominum nostrum

di don Martin Pinet (testo originale francese)

enfantjesus.jpgIl secondo articolo del Credo viene mirabilmente a completare il primo, donandogli, a dire il vero, tutto il suo senso. Noi potremmo condividere la prima frase con altre religioni: credere in un Dio onnipotente e creatore è comune a molti uomini. Tuttavia, credere che questo Dio ha voluto avere un corpo ed un’intelligenza umana, cambia totalmente la prospettiva. Il Dio onnipotente e creatore si mostra improvvisamente nella fragilità dell’umanità, ha un volto e una consistenza. Così Jean-Paul Sartre descrive Gesù fra le braccia della Vergine Maria: ecco che si manifesta “un Dio tanto piccolo che Ella può prenderlo fra le sue braccia e coprirlo di baci, un Dio così caloroso che sorride e che respira, un Dio che si può toccare e che vive…“. Davvero, la seconda frase della professione di fede dovrebbe farci immergere in una contemplazione infinita, dal momento che anche i meno cristiani fra i filosofi vi si lasciano prendere! Ritorniamo alla frase del Simbolo della fede : Gesù lì è definito con tre parole, che offrono ciascuna un aspetto della sua identità: Christus, Filius, Dominus.

Gesù è Christus. Ciò significa, etimologicamente, che è unto, segnato con l’olio santo. Nell’Antico Testamento, quelli che ricevevano l’unzione erano i sacerdoti, i profeti e i re. Gesù realizza pienamente ciascuna di queste missioni. Egli è per il mondo, e per ciascuno di noi, colui che dona la Parola di Vita; in realtà, egli non è soltanto un profeta, vale a dire colui che dona la Parola, ma è Lui stesso la Parola ! Egli è colui che regna sul mondo, con i segni del suo potere, che sono la corona di spine e la canna, vale a dire l’umiltà e la dolcezza. Egli, infine, è colui che celebra il solo vero culto; ma allo stesso modo in cui è Parola, è lo stesso Sacrificio che si offre per noi (nell’Eucaristia). Possiamo ben vedere come Gesù non si accontenta di “compiere una missione”. Egli fa molto di più: egli stesso è la missione, l’inizio e la fine di tutte le cose, colui che il libro dell’Apocalisse chiamerà Alpha e Omega. Egli non solo è l’unto, ma è l’unzione stessa, il principio. Essere cristiani, è fare di Gesù la fonte di tutte le cose. Egli non può essere soltanto un esempio, un modello di virtù e di valori. Noi non crediamo in virtù o in valori ; noi crediamo in una persona, Gesù Cristo.

Si comprende meglio allora in che senso Gesù è anche Filius unicus: Egli riceve tutto damosaique-basilique-st-clement-rome1 suo Padre. Non è altro che un figlio, tutta la sua essenza si riassume nell’essere ricevuto da un Altro. Essere cristiani, è a sua volta entrare in questa filiazione, accettare di ricevere tutto dal Padre, essere radicalmente dipendenti. Ci si può meravigliare della precisazione “unicus“: dopo tutto non siamo anche noi figli del Padre ? Eppure, è anche vero che solo Gesù è veramente il Figlio ; a nostra volta, noi non lo siamo se non grazie a Lui, vale a dire per mezzo della sua Grazia. Se noi riusciamo a pregare, non è altro che per entrare in questa meravigliosa esperienza dell’essere « figli nel Figlio ».

Si comprende meglio anche come Gesù può essere chiamato Dominus noster, Signore nostro. Il dominus è colui che esercita un’autorità, un potere sugli altri. L’autorità di Gesù, il suo potere, possiamo definirlo meglio cosi : è il donarsi completamente, e anche farci entrare nella relazione con il Padre. E’ un potere d’abbandono. Nel medesimo istante in cui Gesù si abbandona a suo Padre, il mondo intero è salvato. Nel medesimo istante nel quale noi accettiamo a nostra volta di non dominare ogni cosa, ma di abbandonarci a Dio, di lasciargli guidare le nostre vie, di donargli ciò che abbiamo di più prezioso, noi entriamo nella gioia perfetta.

Possiamo fare realmente di questo secondo articolo della professione di fede il programma della nostra vita cristiana: in Gesù, abbiamo ricevuto l’unzione per mezzo del battesimo, che ci rende degli oranti (sacerdoti), degli annunciatori della Parola (profeti), coinvolti nella trasformazione del mondo (re), per fare del Padre l’unico Re interiore di tutti gli uomini. A lavoro!

 

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...