Dal vangelo secondo Luca (Lc 12, 49-57)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?».
Breve commento
Chi si accosta al Vangelo in modo superficiale e grossolano, non lasciandosi coinvolgere dalla persona di Gesù, rischia di confonderne il messaggio più autentico con una morale buonista e affettata. La pagina del Vangelo di questa domenica, invece, ci fa sentire tutta la forza dirompente del Figlio di Dio fattosi uomo per noi, che chiede a ciascuno di prendere una netta posizione nei riguardi della sua persona: o con Lui o contro di Lui. La vita di Gesù è stata tutta orientata al mistero pasquale, questo fuoco di amore e di purificazione che Egli ha acceso sul Golgota, trasformando il tempo e la storia in occasioni di salvezza. La determinazione di Gesù, che – come abbiamo ascoltato qualche domenica fa – si è incamminato decisamente, “a viso duro”, verso Gerusalemme, provoca ciascuno di noi alla decisione. Scegliere di seguirlo comporta delle conseguenze per la nostra vita e spesso anche per i rapporti con gli altri. Quanto è evidente la verità di questa Parola in tanti luoghi della Terra dove non è possibile una libera professione di fede nel Cristo Salvatore! Quanti figli e figlie devono subire la persecuzione nella stessa famiglia, dalle persone più vicine, per il Nome di Gesù! Noi cristiani dell’Occidente, abituati al pluralismo e alla convivenza più o meno pacifica, spesso viviamo una fede annacquata, priva di testimonianza e incidenza sociale, che cede al relativismo. Quante volte diciamo e ci diciamo: “in fin dei conti, tutto va bene!”. Gesù, in questa pagina, ci chiede altro: si aspetta da noi una testimonianza forte, capace di mettere in crisi noi stessi e gli altri quando è necessario, di far sorgere delle domande, degli interrogativi seri, superando l’insignificanza. Accogliere questa testimonianza si traduce nel saper riconoscere i cosiddetti “segni dei tempi”, ossia le tracce del passaggio di Dio nella storia. Gesù, a conclusione del brano, richiama contro l’ipocrisia di chi sa riconoscere il tempo cronologico e atmosferico con i suoi segnali empirici, ma non quello significativo per ciascuno, che diviene l’occasione dell’incontro con Lui e della nostra autentica adesione alla sua Persona, proprio come accadde a Zaccheo: “oggi la salvezza è entrata in questa casa” (Lc 19,10). Che non ci capiti di farci sfuggire questa occasione di salvezza!
Bene-dire (a cura di don Francesco Diano)
Dio è pericoloso
«Dio è un fuoco divoratore. Dio ha posto gli occhi su di te… Fa’ attenzione, poiché egli nasconde la sua tattica, comincia con un piccolo amore, con una piccola fiamma, e prima che tu te ne accorga, ti tiene tutto e tu sei preso. Se lasci che ti prenda anche solo il dito mignolo, sei perduto; non c’è limite verso l’alto. Egli è Dio ed è abituato all’infinito. Ti aspira verso l’alto come un ciclone, ti fa volteggiare come un tifone. Fa’ attenzione: l’uomo è creato per la misura e per il limite e trova riposo e felicità solo nel finito; ma colui che agisce in questo caso non conosce misura. È un seduttore».
(Hans Urs von Balthasar, II cuore del mondo)
Fuoco d’amore
Signore Gesù, tu chiedi l’amore come condizione per l’inabitazione della Trinità, l’amore che è adesione alla tua Parola. Ma come possiamo amarti se non siamo dentro la logica del tuo amore? Se non sentiamo in noi il fuoco di questo amore grande e misterioso che supera ogni limite e sa affrontare ogni avversità? Noi non possiamo produrre tale amore, possiamo solo accoglierlo come dono. Aiutaci a saperci guardare dentro, per scorgere in noi la presenza del tuo amore.
Un pensiero su “XX domenica del T.O./C: O con Lui o contro di Lui”