Di fronte all’incombente ira divina per i peccati del popolo, il patriarca Abramo si rivolgeva al Signore con queste parole: “Guarda come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere” (Gen 18, 27). Quanto risultano attuali queste parole dall’antico patriarca mentre l’umanità, gonfia dei successi della sua tecnica, si ritrova a fare esperienza del proprio limite e della propria finitudine. La Scrittura viene a ricordarci sempre questa realtà: l’uomo è creatura, è ‘Adam’, dall’ebraico ‘adama’ (terra). Egli è “terroso”, toccato dal soffio divino, ma pur sempre fatto di terra: “Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Gen 2,7). L’austero gesto di porre la cenere sul capo dei fedeli, che la Chiesa sin dall’antichità ripete ogni Mercoledì delle Ceneri, come inizio del tempo forte e favorevole della Quaresima, richiama fortemente questa realtà della natura umana. “Ricordati, o uomo, che sei polvere ed in polvere ritornerai”, sono le parole che il sacerdote ripete ponendo sul capo del fedele le ceneri benedette. Qualche volta la dimenticanza e la distrazione conduce l’uomo alla presunzione di essersi fatto da sé e di non avere bisogno di Dio e dello Spirito. Accogliendo il messaggio della conversione, che riecheggia forte nei quaranta giorni della Quaresima, siamo invitati a prendere di nuovo consapevolezza che senza di Lui non possiamo far nulla (cfr. Gv 15,5). Convertirsi significa tornare a Dio, per riassumere nuovamente la consapevolezza che senza il soffio del suo Spirito siamo nulla. Nel Messaggio per la Quaresima 2020, papa Francesco ci ricorda: “Il fatto che il Signore ci offra ancora una volta un tempo favorevole alla nostra conversione non dobbiamo mai darlo per scontato. Questa nuova opportunità dovrebbe suscitare in noi un senso di riconoscenza e scuoterci dal nostro torpore. Malgrado la presenza, a volte drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento di rotta esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi” (Francesco, Messaggio per la Quaresima 2020, n. 3). Dio non ci abbandona, quindi tocca a noi offrirgli i segni di questa nostra consapevolezza. I quaranta giorni della Quaresima sono l’occasione per rivedere la nostra vita, chiedendoci: per che cosa sto vivendo la mia quotidianità? Le mie energie a cosa sono orientate: a servire Dio o piuttosto me stesso, con i miei desideri e i miei progetti? Il
brano del Vangelo di Matteo che ci viene proposto per la liturgia di oggi ci invita a riscoprire la bellezza di tre elementi con i quali possiamo rimettere Dio al centro della nostra vita e ricalibrare il rapporto con noi stessi e con gli altri: l’elemosina, come segno di generosità e di liberalità verso i più poveri e bisognosi, attraverso la quale reimparare il nostro rapporto con il denaro e più in generale con i beni di questo mondo, che non sono mai dei fini, ma sempre e solo strumenti a servizio del nostro bene e di quello dell’intera umanità; la preghiera, come relazione profonda con il Padre, non semplice ripetizione di formule preconfezionate e frettolose, ma ascolto della sua Parola e spontanea effusione del cuore, dialogo amicale e franco con Cristo, perchè cresca in noi il desiderio di eternità; il digiuno, rinuncia volontaria al cibo, alle prelibatezze, a ciò che piace, ma soprattutto al peccato, per rafforzare la nostra volontà nella ricerca del bene, sapendo che non viviamo “di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4). Lasciamoci aiutare da queste pratiche quaresimali, “affinchè – come ci ricorda ancora Papa Francesco – accogliamo l’appello a lasciarci riconciliare con Dio, fissiamo lo sguardo del cuore sul Mistero pasquale e ci convertiamo a un dialogo aperto e sincero con Dio. In questo modo potremo diventare ciò che Cristo dice dei suoi discepoli: sale della terra e luce del mondo (cfr. Mt 5,13-14)” (Francesco, Messaggio per la Quaresima 2020, n.4).
Leggi integralmente il Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2020 (clicca qui)