Maria e il dono dello Spirito Santo

Nel lungo discorso di Gesù nell’ultima cena, quello presentato dall’evangelista Giovanni nei capitoli 13-17 del suo Vangelo, la promessa fatta da Gesù ai suoi discepoli, quella di donare loro lo Spirito Santo, era rivolta evidentemente anche a Maria. Dalle Scritture sappiamo che prima della Pentecoste “Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui” (At 1,14). Il rapporto di Maria con lo Spirito Santo inizia molto tempo prima della Pentecoste, come ben sottolinea San Luca nel suo Vangelo. Al tempo del concepimento del Figlio, infatti, l’angelo la rassicura con queste parole: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” (Lc 1,35). Sin da quel primo sì, tutta la vita della Madre di Gesù è stata sotto l’ala dello Spirito, perchè si compisse pienamente la sua missione di discepola e di madre. La sua piccolezza e totale disponibilità l’ha resa “tempio dello Spirito”, trasformandola nell’arca santa della presenza di Dio nel mondo. L’episodio della Visitazione di Maria a sua cugina Elisabetta, che “fu colmata di Spirito Santo” (Lc 1,41), sottolinea proprio questo aspetto: l’anziana cugina, illuminata, riconosce in Maria la presenza del Verbo. Lo Spirito Santo, infatti, ha fecondato il grembo verginale di Maria, facendo sì che ella concepisca il Figlio dell’eterno Padre in una carne umana presa da Lei. Per questa ragione lo Spirito Santo è considerato lo sposo della Vergine Maria, in un senso profondo e spirituale, dal momento che Egli la trasforma in tempio e primo tabernacolo del Figlio di Dio. Dall’insegnamento del Concilio, sappiamo che Maria ha percorso il pellegrinaggio della fede, perchè sebbene avesse già aderito totalmente alla volontà di Dio manifestatale dall’angelo, la piena comprensione dei misteri del Figlio si è sviluppata in lei passo passo: “anche la beata Vergine avanzò nella peregrinazione della fede” (LG 58). Anche per Maria, “tutta la verità” si è svelata solamente attraverso l’esperienza della Pentecoste, quando lo Spirito ha ricordato gli insegnamenti del Figlio e ha confermato i discepoli nella loro missione. San Giovanni Paolo II, in una delle sue catechesi, afferma: “A differenza di coloro che erano presenti nel Cenacolo in trepida attesa, Ella, pienamente consapevole dell’importanza della promessa di suo Figlio ai discepoli (cfr Gv 14,16), aiutava la comunità a ben disporsi alla venuta del “Paraclito”” (Catechesi, 28 maggio 1997). Al contrario degli altri, infatti, come si è detto, Maria aveva già fatto esperienza dello Spirito al momento dell’annuncio e in tutta la sua vita. Per tale ragione, come vera maestra di vita spirituale, Maria può aiutare i discepoli e tutti noi ad accogliere pienamente il Dono di Cristo, aiutandoci a predisporre i cuori e le menti all’accoglienza del dono. La liturgia della Chiesa presenta in modo chiaro il ruolo di Maria nell’attesa dello Spirito: “La Vergine Figlia di Sion, che aveva atteso pregando la venuta di Cristo, invoca con intense suppliche lo Spirito promesso. Lei che nella incarnazione del Verbo fu adombrata dalla tua potenza, è di nuovo colmata del tuo Dono al sorgere del nuovo Israele” (prefazio della Messa di Maria Vergine del Cenacolo). Come al momento dell’annuncio Maria era stata la porta dello Spirito per recare nel mondo il Figlio, così ora, al momento in cui nasce la Chiesa, a Pentecoste, Maria intercede per tutti affinchè si realizzi in pienezza l’accoglienza del Spirito. Lo Spirito, secondo la parola di Gesù, aiuta la Chiesa nascente a comprendere e ad approfondire gli insegnamenti del Figlio e così, allo stesso modo, la Vergine consegna ai discepoli, quale inestimabile tesoro, i suoi ricordi sull’Incarnazione, sull’infanzia, sulla vita nascosta e sulla missione del divin Figlio, contribuendo a farlo conoscere e a rafforzare la fede dei credenti. A tale proposito, sono ancora fortemente illuminanti per noi le parole del Concilio: “anche nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a colei che generò il Cristo, concepito appunto dallo Spirito Santo e nato dalla Vergine per nascere e crescere anche nel cuore dei fedeli per mezzo della Chiesa. La Vergine infatti nella sua vita fu modello di quell’amore materno da cui devono essere animati tutti quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini” (LG 65). Con questi sentimenti, in questa festa che conclude il mese mariano, ripetiamo con convinzione questa invocazione, che sia di accompagnamento in questi giorni di preparazione immediata alla Pentecoste: “Veni Sancte Spiritus! Veni per Mariam”.

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